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Al santuario Madonna della neve

Al santuario Madonna della neve


Dalla cappelletta che sta all'ingresso di St. Grèè di Viola, si apre una strada carrozzabile che si snoda sopra un dosso pressoché pianeggiante per un chilometro circa. Il Santuario appare quasi all'ultimo istante, in quanto riparato da un poggio erboso: alcuni alberi di alto fusto gli fanno corona. Le dimensioni dell'edificio, chiesa e locali annessi, sono notevoli e soddisfano nel loro insieme una certa armonia. Caratteristiche le due torri campanarie, rivolte a levante, che aggraziano la facciata. Il semplice pilone che si conserva nell'interno del santuario è senza età. Anticamente un ignoto pittore ritrasse le dolcissime sembianze della Madonna con il Bambino. Verso il 1650, gli abitanti di Viola, sciogliendo un voto per essere stati liberati dal flagello della peste, decisero di trasformare il pilone in cappella; quindi l'edificio fu ampliato nelle dimensioni attuali dal 1884 al 1894. La cupola venne dipinta dal prof. Giovanni Borgna, discepolo del Castaidi, mentre l'altare maggiore a forma di tempietto è opera di Manzo di Mondovì. Nel 1744 molto vicino a questa località fu scoperta una miniera di piombo che venne poi abbandonata per scarsa produttività. Nei pressi del santuario rinomata sorgente per la freschezza e salubrità; l'ambiente circostante è ricco di castagni e di funghi ed offre passeggiate riposanti a piacere. Il santuario è pure collegato con il nuovo centro di St. Grèè e quindi la via del ritorno offre un'alternativa in più. Inoltre è previsto, entro breve termine, un collegamento con Monasterolo Casotto, attraverso una zona molto panoramica e ricca di lavanda, il costone del Bric del Monte, i tornanti ricavati dalla roccia verso i Pavesi, la Remusta e giù fino alla Colla e la Soprana ed altro collegamento con Prato rotondo, i Deversi e Garessio.