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Da Viola Castello al colle San Giacomo
Poco prima di raggiungere il Capoluogo, posto a Viola S. Giorgio, a sinistra della "provinciale" si apre il bivio per Viola Castello, situata sull'opposto versante della Val Mongia.La strada scende con ampia curva a fondovalle, varca il torrente e tocca le case di Riviera, la frazione che conserva forse la più antica cappella di Viola. S. Bernardo alla Riviera è citata in una lettera del 1633 indirizzata al vescovo di Alba, in cui gli abitanti del luogo chiedono di riaprirla al culto. La strada ora riprende a salire energicamente e tosto si è alla presenza dei pittoreschi ruderi del castello. Torri mozze si stagliano contro il cielo a sfidarne gli umori; quella quadra è ancora imponente e fa buona guardia al gruppetto di case raccolto attorno a S. Lorenzo, la chiesetta degli antichi castellani, che conserva due acquasantiere del secolo XIV. Si narra di condotti sotterranei che univano l'edificio religioso all'antico maniero. Più su altro crocchio di case e la chiesa di S. Antonio fondata nel 1913. Lasciata la frazione Castello a m. 710, la carrareccia prosegue con dolce pendio verso il ponte della Riva, m. 772. Ora la stradina si restringe e l'ascesa si fa più faticosa, s'inoltra fra castagneti e raggiunge la località Monta. Poi segue un tratto pianeggiante; nei pressi della baita Moschetto acqua sorgiva e siamo a metà cammino. Il sentiero si apre ancora la via attraverso boschi di castagni quindi ne fuoriesce per incontrare ampi pascoli e macchie di mirtilli e di lamponi. La fatica dell'ascesa è compensata dal grandioso panorama che abbraccia la valle. In prossimità del colle buona fontana ed ecco la cappella di S. Giacomo, con doppio porticato, risalente al 1600.Dopo un paio d'ore di buon cammino da Viola Castello siamo a quota 1066: ottimo belvedere sulla Val Tanaro e carrareccia che scende a Pievetta in altre due ore.
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